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È il 1989 e in Valsusa tre ragazzi poco più che diciottenni formano una band, i Forgotten Sons, che parte dall’idea di fare heavy metal fondendolo con new Wave e pop (influenze presenti in ciascuno dei tre fondatori) e liriche rigorosamente in inglese. I ragazzi in questione sono Mauro Ala (voce), Alberto Vacchiotti (chitarra) e Luca Vicini -Vicio (basso). A loro si aggiungono altri tre musicisti e parte l’avventura.

Pian piano si scrivono sempre più canzoni che vanno verso una direzione maggiormente pop, anzi AOR -genere molto diffuso in America a fine anni 80-e aumentano le persone agli show della band, attratte dal mix di pezzi facilmente memorizzabili e presenza scenica.

Questo buon momento confluisce nella registrazione di una sorta di EP in cassetta con quattro canzoni, distribuito in tutta Italia dalla CGD/Ricordi e con ottime recensioni sulle testate musicali dell’epoca. La giovane età dei componenti e i diversi modi di vivere la musica portano però a un precoce scioglimento nel 1992.

Nel 1995 si decide di provarci di nuovo con l’ingresso in formazione di Iacopo Arrobio, già con i seminali Sick Rose. Si scrivono nuove canzoni (con un sound più asciutto e al passo con i tempi) e si fanno concerti, senza registrare nulla di ufficiale, fino circa al 1999 quando il trasferimento in Spagna del cantante è l’ingresso di Vicio nei Subsonica mettono definitivamente la parola fine ai Forgotten Sons. O forse no?

Il futuro

È il 2021, in piena pandemia, quando Vicio e Vacchio (Alberto, che nel frattempo è diventato il chitarrista dei torinesi Fratelli di Soledad) decidono di rimettere mano alle vecchie tracce, visto che entrambi sono ormai diventati produttori con il proprio studio privato. L’idea è quella di trasformare le vecchie canzoni in qualcosa di super attuale, ma per il semplice gusto di farlo, scambiandosi files a distanza.

Tutto tace fino al 2024, quando Vicio mette nuovamente mano a melodie e testi, cantando lui stesso in una specie di demo di qualcosa che piano piano sembra diventare un album vero e proprio. Di comune accordo con Vacchio, si decide di coinvolgere come cantante un giovane torinese, Mark (Marco Previato), di cui Vicio è il produttore del progetto Proibito – e la sua tastierista Ele  (Elena Crolle). Alla batteria arriva Matt (Mattia Barbieri), uno dei migliori batteristi della nuova scena jazz e pop. Ia (Iacopo Arrobio) rimane ad affiancare Vacchio alle chitarre e la band è pronta.

Ecco i nuovi 4GOT10

Nello studio di Vicio, il Punto V, si completa così il primo album, composto da 12 canzoni e un intro strumentale. Il sound si muove all’interno del grande campionato del pop internazionale, con grande uso di cori, chitarre, synth e tanto groove.

I testi vanno a scavare nel profondo delle relazioni sentimentali, con uno sguardo che vuole raccontare da un punto di vista quasi acritico, meditativo, ma senza far mancare un po’ di ironia sparsa qua e là.

In copertina: I 4GOT10, foto credits Francesco Dornetto, via ufficio stampa/Parole e Dintorni

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